SNOOKER MON AMOUR
Lo snooker in Italia, appena nato è già in coma. Questo grazie ad una gestione che definire pessima è fargli un complimento. Come tutti sappiamo. Ma le tematiche sono tante e sarebbe meglio approfondirle una ad una. Ci provo.
1. IL PRESIDENTE
A parte pochi fedelissimi, tutti vogliono che l’autonominato Presidente e Padrone dello snooker italiano si faccia da parte, insieme ai suoi fidi collaboratori. Il “successo” ottenuto con l’ultima gestione del campionato nazionale ha coperto di ridicolo il movimento. Ma se qualcuno si aspetta le dimissioni (che sarebbero più che dovute), secondo me, sbaglia di grosso. Non è nello stile del personaggio che cercherà, invece, di rimanere appiccicato alla poltrona e ai suoi interessi alla faccia della decenza.
2. DENTRO O FUORI LA FIBISLo snooker in Italia, appena nato è già in coma. Questo grazie ad una gestione che definire pessima è fargli un complimento. Come tutti sappiamo. Ma le tematiche sono tante e sarebbe meglio approfondirle una ad una. Ci provo.
1. IL PRESIDENTE
A parte pochi fedelissimi, tutti vogliono che l’autonominato Presidente e Padrone dello snooker italiano si faccia da parte, insieme ai suoi fidi collaboratori. Il “successo” ottenuto con l’ultima gestione del campionato nazionale ha coperto di ridicolo il movimento. Ma se qualcuno si aspetta le dimissioni (che sarebbero più che dovute), secondo me, sbaglia di grosso. Non è nello stile del personaggio che cercherà, invece, di rimanere appiccicato alla poltrona e ai suoi interessi alla faccia della decenza.
La FIBIS non è Dio! Non sta scritto da nessuna parte che lo snooker debba stare sotto l’ala di questa Federazione. Lo sport lo fanno i giocatori, e se questi lo vogliono possono aderire a qualunque organizzazione internazionale e/o fondare una propria federazione. Ma se si vuole rimanere in FIBIS bisogna farlo sicuramente non alle condizioni attuali. Lo Snooker deve avere una sua larga autonomia, regolamentare e gestionale. Con la Federazione, eventualmente, bisogna stabilire un rapporto di collaborazione e non di sudditanza come è stato finora.
3. IL CRITERIO DELLE CATEGORIE
Occorre pensare fuori dalla scatola. Definire un giocatore di serie A o B o C sulla base di una distratta occhiata al suo gioco, da parte di un non meglio identificato “esperto”, è alquanto discutibile. Sembra una cosa da ginnastica artistica, anziche di un gioco basato principalmente sulla geometria e sulla matematica. La qualità del giocatore emerge (deve emergere) solo dal 12 piedi. Devono essere i numeri a collocarlo nella giusta posizione del ranking che ne determinerà la sua prossima partecipazione a questo o quel campionato o torneo. Se nel calcio adottasseo lo stesso criterio, la serie A verrebbe disputata da 4 o 5 squadre, mentre invece, prossimamente, il Benevento giocherà con la Juventus perché il diritto se l’è conquistato sul campo!
4. IL RANKING, QUESTO SCONOSCIUTO
Tempo fa apparve su FB, un post sulla pagina dell’Ambrosian con l’immagine di un foglio excel con l’intestazione “CLASSIFICA DEL RANKING REGIONALE LOMBARDIA”. Sparì dopo pochi minuti (!). Ma ci sarebbero altri, numerosi, esempi. Questo per dire in che mani (e menti) è stata (e lo è ancora) la gestione agonistica dello snooker. Come tutti sapete, in tutti gli sport esistono classifiche da cui si può attingere per i più svariati motivi. Il Ranking non è semplicemente indispensabile, ma VITALE in ogni competizione! Così come è necessario definire la stagione agonistica e le sue regole prima che la stessa abbia inizio. Ogni commento su come è stata gestita la parte agonistica fino ad oggi è assolutamente superfluo. Sarebbe come sparare sulla croce rossa.
5. I SOLDI E LO SNOOKER
Sono tutt’altro che incompatibili. Anzi rappresentano un sano incentivo all’agonismo. Ma se si vuole far crescere lo snooker solo usando i soldi come incentivo, non si va’ molto lontano a mio avviso. Il rischio è che si crei un’elite di 10-15 giocatori che disputano i tornei per accaparrarsi i soldi e tutti gli altri stanno a guardare. Ma la cosa più importante è stabilire se basare il Ranking nazionale sui soldi o sui punti-classifica. Perchè se si scelgono i soldi occorrerà regolamentare e stabilire i premi per tutti i tornei full-ranking (campionati compresi), prima dell’inizio della stagione. Cosa che mi sembra un tantino complicata da realizzare. Col Ranking a punti tutto è più semplice da pianificare.
6. LA CRESCITA DEL MOVIMENTO
Dispensare qualche consiglio (sulla tecnica, sulla tattica, sull’uso del regolamento etc.) ai giocatori meno bravi, da parte di quelli più bravi, aiuta tutto il movimento a crescere. E se un “campione” insegna (suggerisce) qualcosa a un neofita, non dovrebbe aver paura che il novellino gli rubi il mestiere. Se poi qualcuno, solo perché ha ottenuto un pezzo di carta pensa di essersi creato un lavoro insegnando a tirare di stecca… gli auguro buona fortuna ma consiglierei di cercarsi un lavoro vero in attesa che il movimeno cresca e si allarghi per avere più “clienti”. Restare coi piedi per terra è sempre buona cosa.
7. LA TEMPISTICA
Per la partenza della prossima stagione agonistica si rischia di fare un pastrocchio peggiore dei “nazionali”. I tempi sono ristretti, le ferie sono in corso e i giocatori disorientati. Non c’è un progetto, ed il rischio è che muoversi presentando istanze, petizioni, reclami etc. agli organi preposti della FIBIS porti le cose per le lunghe facendo il gioco del Presidente che si presenterà come l’unico che può salvare la stagione agonistica e dunque lo snooker italiano. Se qualcosa si deve fare bisogna farla in fretta. La mia idea è che bisogna fare un’azione di forza al più presto e con la massima determinazione altrimenti si finisce in un altro pantano.
I 7 punti non sono ovviamente esaustivi, ma da qualche parte bisogna pur iniziare.
Commenti, critiche, suggerimenti, proposte etc. sono ben accette, specialmente se argomentate. Ma vanno bene anche semplici dichiarazioni di intenti. Astenersi tifosi per favore.
Intervento pubblicato da Gaetano Evola sulla pagina Facebook ITALY SNOOKER FANS e, a nostro avviso, meritevole di considerazione.
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